Sciolta la questione dei contratti privati delle società di ingegneria. Dopo anni di grandi polemiche, il testo del Ddl concorrenza è stato licenziato ieri dal Senato in via definitiva. E mette la parola fine a una battaglia che aveva visto contrapposte le engineering al Consiglio nazionale degli ingegneri per lunghissimo tempo. Alla fine è venuta fuori una soluzione di compromesso che piace molto all’Oice: le società potranno regolarmente stipulare contratti, purché rispettino una serie di condizioni. Tra le quali, però, non rientra l’iscrizione all’ordine di competenza.
Società di ingegneria
La novità più interessante del pacchetto concorrenza riguarda, come detto, sicuramente i contratti privati delle società di ingegneria. E stabilisce, mettendo la parola fine a una polemica durata anni, che queste potranno regolarmente stipularli, purché rispettino una serie di condizioni, tra le quali non compare l’iscrizione agli albi professionali. In primo luogo, saranno «tenute a stipulare una polizza di assicurazione per la copertura dei rischi derivanti dalla responsabilità civile conseguente allo svolgimento delle attività professionali dedotte in contratto». In secondo luogo, dovranno «garantire che tali attività siano svolte da professionisti, nominativamente indicati, iscritti negli appositi albi previsti dai vigenti ordinamenti professionali». L’Anac pubblicherà sul proprio sito internet l’elenco delle società in questione.
Sul punto, il presidente dell’Oice Gabriele Scicolone plaude all’approvazione della legge: «Finalmente vede oggi la luce, a quasi tre anni di distanza, una legge da noi attesa e per la quale ci siamo fortemente battuti, che risolve una questione interpretativa che neanche doveva essere posta dalla giurisprudenza cioè quella della legittimità dei contratti siglati dalle nostre società con i committenti privati dal ’97 al 2011 per svolgere attività professionali. Adesso speriamo sia chiaro a tutti che le nostre società, come tutte le altre in Europa e nel mondo, possono operare in ambito privato alle stesse condizioni in cui operano nel settore pubblico, avendo professionisti iscritti all’albo e società iscritte al casellario Anac”. La nuova norma, per Scicolone rappresenta “un equilibrato punto di compromesso».
Dalla Newsletter di “Edilizia e Territorio” del 03 agosto 2017.