Località: Fossacesia (CH)_Abruzzo, Italia
Anno: I°intervento 1992-1993, II°intervento 1993-1997, III°intervento 2001-2008
Introduzione al progetto
Il progetto di restauro e di recupero dell’Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia ha coperto un arco temporale che va dal 1992 sino al 2008. Gli interventi di restauro dell’Abbazia di San Giovanni in Venere sono partiti dal risanamento idrogeologico e ambientale dell’intera area. La fase di recupero successiva ha invece interessato la pavimentazione del piazzale esterno e l’illuminazione dell’Abbazia e dell’area esterna.
Il progetto della nuova pavimentazione ha come obiettivo principale quello di pedonalizzare l’area, migliorando il decoro e l’arredo esterno. Il progetto si inquadra nella più ampia prospettiva di riqualificazione e rivitalizzazione dell’area di San Giovanni in Venere, per migliorare la qualità dei servizi a favore dei numerosi turisti e pellegrini che vi arrivano quotidianamente.
La pavimentazione si integra con quella già esistente a ridosso dell’abbazia e ne rappresenta un naturale completamento. I materiali usati sono ad alta resistenza e possono sostenere anche l’eventuale traffico veicolare di servizio. Tutta la superficie è suddivisa “campiture” realizzate in lastre di biancone di Apricena, tipo c.d. “bronzetto”, con larghezze e forme variabili e con lastre a coste segate e “sgrugnate” a mano e con superficie “picconata” a mano dello spessore minimo di cm. 6, della larghezza di cm. 10, 20, 30 e della lunghezza a correre non minore di cm. 30. Le campiture sono delimitate da ricorsi radiali convergenti idealmente verso il presbiterio dell’abbazia e realizzate in biancone di Apricena tagliati a filo sega e bocciardati; la differenza di lavorazione si è resa utile per identificare meglio le singole campiture. Tutti gli incroci tra i ricorsi in biancone e le lastre in bronzetto sono completati da un acciottolato per una perfetta chiusura degli spazi residuali. Il biancone di Apricena ha buone caratteristiche tecnologiche, estetiche, di resistenza meccanica e all’usura, di facile lavorabilità e posa in opera, di ricchezza di tipologie costruttive, ecc..
Nel corso dei lavori sono stati effettuati dei sondaggi archeologici che hanno portato alla scoperta di tre tombe italiche risalenti al V-IV secolo a.C. ricche di materiali ceramici, vitrei e metallici. Il progetto è stato finanziato dal CIPE nell’ambito dell’intesa istituzionale di Programma: Accordo di Programma Quadro in materia di Beni Culturali.
Allegati
Articolo del quotidinao “Il Tempo”: pdf Relazione Prof. G.Grossi: pdf1 , pdf2